venerdì 2 aprile 2010

Coltivare.. per raccogliere i frutti..

Premesso che mi trovo in stato pressoché confusionale per la marea di informazioni appena lette (non scomodo il vocabolo "apprese" perché credo mi ci vorrebbero davvero altre 15 letture per interiorizzarle), sto cercando di fare mente locale. Mentre leggevo, delle immagini mi hanno colpito particolarmente, a partire dai riferimenti a Leopardi, mio platonico amore. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata che il suo "giardino delle connessioni" era certamente molto curato e rigoglioso, nonostante vivesse segregato a Recanati, certamente senza internet. Al che mi si propone prontamente il commento del Professore sulla biblioteca del padre, e mi chiedo: quanti di noi, oggi, avrebbero letto e studiato tutti quei libri? (notare il mio subconscio che emerge: "tutti quei libri" = "io non li avrei mai letti"). E' proprio vero che siamo una massa di rincoglioniti pigri e viziati?! Non saprei, sinceramente me lo chiedo spesso. E devo ammettere che uno dei fattori che maggiormente mi spinge a rispondere "cribbio, SI!" è proprio l'uso infelice che per lo più viene fatto della rete.. Certi blog, profili facebook, siti internet.. mi deprimono ai massimi livelli. Li guardo e mi chiedo "come è possibile che io e Tizio/a in questione, che abitiamo sullo stesso pianeta, nello stesso secolo, abbiamo mentalità cosi diverse?" ..Va bene che il mondo è bello perche è vario.. Ma ho la sensazione che questo avvento di comunicazione globale, di mass media allo sbaraglio, abbia reso tutti egocentrici e come dire.. deconcentrati.
(Si vede che scrivo di pancia??) Intendo dire che mi pare che si sia perso di vista l'obiettivo, se cosi si può dire.. Non intendo essere io a definire l'Obiettivo per eccellenza, ma anche un qualsiasi obiettivo.. possibile che si debba vivere per avere più amici su Facebook? Uno dei motivi principali per cui sono una delle poche superstiti che ancora non si è iscirtta al colosso Facebook è che mi disgusta l'idea di aggiungere persone pressoché sconosciute come "amiche", incontrarle l'indomani e vederle voltare dall'altra parte senza salutare (e non mi venite a dire che non succede.. succede eccome!). I rapporti umani, le interazioni a 4 occhi, le carezze sono troppo importanti per essere cosi brutalmente scostate dalle priorità di ciascuno. E se queste, come mi auguro, persistono comunque, così come dovrebbero persistere la vita sociale eccetera, qual è il significato di Facebook? (capro espiatorio del post, perché social network più in voga al momento) L'unica cosa che mi viene in mente è che sia solo ipocrisia e egocentrismo. Ci tengo a sottolineare che non voglio prendere la posizione della scettica, anzi, cerco proprio qualcuno che mi spieghi il valore più "alto" che giace in fondo alla montagna di immondizia della quale parlo.
A parte l'evidente fuori tema appena concluso, voglio porre l'attenzione su un'altra riflessione molto interessante del Professore, quando si riferisce alla scuola come struttura nella quale la rigidità regna sovrana e l'insegnamento è estremamente impersonale. Non esito a dichiararmi molto d'accordo con Lui, sia su questa parte che sul riferimento al ruolo della scuola come elemento incapace di tramandare la cultura di millenni. Ma come sostenitrice incallita del ruolo prioritario della scuola nella società, voglio spendere anche una parola a suo favore. E' innegabile che una delle cause maggiori di questo decadimento sia la fine dell'entusiasmo nei suoi confronti da parte dello studente: il concepirla come obbligo, l'ha uccisa. E con lei ha trascinato nella lista nera anche i geni classici ed intramontabili: non c'è romanzo più odiato dai ragazzi de "I promessi sposi". Eppure, se riletto diciamo di propria spontanea volontà, è l'effettivo capolavoro che gli ha garantito l'immortalità.
La cosa imbarazzante è che non riesco ad arrivare a nessuna conclusione categorica come mio solito. Mi sembra banale dire che la Rete è un'eccezionale mezzo di comunicazione che se sfruttato per fini almeno non esclusivamente sgraziati fornisce il massimo risultato nel minimo tempo. E mi sembra scontato sottolineare che tutto ciò che diventa ossessione, viene sfruttato nella maniera sbagliata.
Passo e chiudo.

2 commenti:

  1. ..anche al liceo andavo sempre fuori tema..

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  2. Evviva chi riesce ancora a pensare di "pensiero proprio" ed andarci fuori tema!

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